LA PESTE A NOJA
Recensione
In occasione del bicentenario dalla piaga che colpì Noicattaro nel lontano 1815, Rita Tagarelli propone ai nojani un tuffo nel passato per rivivere, grazie al potere del teatro, lo stato d’animo, i sentimenti e le paure dei nostri antenati.
Viene messo in scena un episodio doloroso della storia nojana, un vero e proprio dramma, alleggerito dalla performance in dialetto di alcuni personaggi come quello della perpetua che - per usare le parole del personaggio di don Nicola - “ribolle come un paiolo sul fuoco”.
Più di uno spettacolo, una commemorazione vera e propria, dal momento che la maggior parte dei personaggi sono realmente esistiti, come quello della levatrice Annamaria o di don Oronzo Carrocci.
A rendere tutto perfetto, una scenografia che molti spettatori hanno definito “una vera e propria opera d’arte” a cura di Leonardo di Bari, e costumi d’epoca curati nei minimi dettagli, che possono esser frutto solo del lavoro di una professionista come Angela Gassi.
Un’occasione per ogni notano per poter conoscere le proprie origini, per poter incontrare i propri antenati che - anche dopo un male così grave - con determinazione e con forza si sono rimessi in piedi per ricostruire da zero un paese devastato, e mai come in questo momento dai nostri avi abbiamo molto da apprendere su come rimboccarci le maniche.
Scheda Tecnica
Nome: La Peste a Noja
Scritta da: Rita Tagarelli
Tipo: Dramma in 3 atti
Durata: 1h 45m